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Comitato Nazionale per le celebrazioni del V centenario della morte di Andrea Bregno

Tabella: Scheda di dettaglio diComitato Nazionale per le celebrazioni del V centenario della morte di Andrea Bregno
Descrizione Dettaglio
Presidente Prof. Claudio Strinati
Segretario tesoriere Sig.ra Patrizia Chianese
Sito web http://www.andreabregno.it
Telefono +39 065374017
Fax +39 065344713
eMail info@andreabregno.it
Indirizzo Via Lorenzo Vidaschi 17 b/9
Cap 00152
Comune ROMA
Provincia Roma
Regione Lazio
Durata 2006 - 2008
Anno di istituzione D.M. 27 aprile 2006
Presentazione
L’attenzione progettuale del Comitato Nazionale, istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dedicato ad Andrea Bregno, viene identificata nella valorizzazione storica di una figura artistica di indubbia grandezza culturale, anche se in parte oscurata dalla storiografia del XVII e XVIII secolo, per una rivalutazione confermata dagli studi nazionali dell’Ottocento e poi da quelli internazionali del XX secolo.
Se negli intenti ministeriali dei Comitati Nazionali rientra, in primo luogo, lo scopo di celebrare importanti personalità estratte dall’immenso panorama storico-culturale italiano, nel momento cronologicamente focalizzato da una loro esatta ricorrenza storica, Andrea Bregno rientra perfettamente in questa politica culturale nazionale, sia per la specificità della ricorrenza (1506 - 2006) sia per la possibilità di riscoperta e diffusione, di valorizzazione appunto ed analisi di uno degli scultori italiani più interessanti del Rinascimento europeo.
1506 - 2006, cinquecento anni precisi, un centenario opportuno che, in questo inizio XXI secolo, ci spinge a porre l’attenzione proprio sulla centralità artistica e culturale della figura di Andrea Bregno, cardine appunto di una nuova éra della scultura italiana nella grandezza dell’arte rinascimentale europea.
Una diffusione dell’inconfondibile stile e della fama delle creazioni del Bregno che ha toccato molte zone geografiche nazionali, così come del resto prevede anche il presente progetto, dalla Lombardia e il Veneto, con la presenza delle sue ultime opere giovanili prima dell’arrivo a Roma (ante 1464), allo Stato Pontificio, con Roma e il Lazio in primo piano, passando per l’Emilia Romagna dove è attestata, nella metà del Quattrocento, la sua presenza a Ferrara nei cantieri architettonici e scultorei paterni (Cristoforo di Antonio Bregno), e nelle Marche, visti i rapporti con Giovanni Santi e perciò con la corte raffinata e umanistica dei Montefeltro. Senza omettere la diffusione dello stile del Bregno verso Napoli e l’area campana, così come nei territori dell’Europa d’oltralpe e, in particolare in Austria, nel Ticinese e in Dalmazia.
In questo modo si viene a delineare una lettura non solo nazionale ma anche, in parte, europea dello stile del Bregno, in un’ottica analitica innovativa ormai inevitabile per quello che riguarda gli studi storico-artistici del XXI secolo.
Bregno fu degnamente esaltato anche in morte, "Statuario Celeberrimo Cognomento Polycleto", come trascritto sul monumento funebre dell’artista, sito presso la chiesa di S. Maria sopra Minerva in Roma. Ricordiamo che si tratta di una epigrafe alquanto esplicativa, come del resto era tipico dell’epoca, composta dallo stesso execuit del Bregno, Bartolomeo de Bollis, canonico di S. Pietro e rappresentante di Sisto IV nel contratto d’appalto per gli affreschi della Cappella Sistina.
Esplicativa e precisa anche la cronologia della vita: "Vix An LXXXV M. VD VI"; ottantacinque anni vissuti nell’operatività scultorea, di cui più della metà passati a Roma, fra i papati di Pio II Piccolomini (dal 1463-64) e Giulio II Della Rovere (fino al 1506), nell’attivo tentativo di costruire un proprio, autonomo, linguaggio scultoreo classico in versione moderna e cristiana che cercheremo di rievocare, ed analizzare nelle sue specificità, proprio a ricordo ed in onore di quei cinquecento anni di storia trascorsi dalla data inserita nella predetta epigrafe mortuaria.  
Il progetto culturale e scientifico del presente Comitato Nazionale verrà condotto su vari livelli di lettura e divulgazione, mediante una serie di composite manifestazioni culturali dal carattere multidisciplinare, con convegni, mostre, postazioni culturali, pubblicazioni, concerti, letture sceniche, percorsi turistico-culturali, ecc., in modo da toccare la storia dell’arte così come quella della cultura, ma anche la storia tout court, compresa quella economica. Il tutto mediato da un accurato e scientifico studio minuzioso della biografia bregnesca, in parallelo con l’indagine della sua opera nei confronti di quella di altre fondamentali personalità del periodo, allo stesso Bregno legate, dalla scultura veneziana e padovana della prima metà del Quattrocento a Donatello e Mantegna, per quello che riguarda la formazione del lombardo, a Michelangelo, per ciò che concerne l’influenza successiva, senza contare gli artisti coevi presenti nell’area geografico-culturale pontificia e che vanno da Mino da Fiesole, Giovanni Dalmata a Luigi Capponi.
Materiale

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Andrea Bregno, Monumento funebre al Card. Giovanni Torquemada, Roma, Santa Maria Sopra Minerva

Andrea Bregno, Monumento funebre al Card. Giovanni Torquemada, Roma, Santa Maria Sopra Minerva.

Andrea Bregno, Monumento funebre al Card. Nicola Cusano, Roma, San Pietro in Vincoli

Andrea Bregno, Altare delle Catene di San Pietro (frammento), Roma, San Pietro in Vincoli.

Andrea Bregno, Monumento funebre Cardinale D'Albret, Roma, Santa Maria in Aracoeli. Andrea Bregno, Monumento funebre Cardinale D'Albret, Roma, Santa Maria
in Aracoeli.
Andrea Bregno, Altare delle Catene di San Pietro (frammento), Roma, San Pietro in Vincoli. Andrea Bregno, Antico Altare maggiore, Roma, Santa Maria del Popolo, Sacrestia.

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