Si tratta di un'edizione rarissima, fino ad oggi non posseduta da alcuna biblioteca nel nostro paese e in tutta Europa, e nota solo per un altro esemplare conservato nella biblioteca Bryn Mawr in Pennsylvania negli Stati Uniti. L’acquisto, che per la sua eccezionalità è potuto avvenire anche grazie ad un contributo deliberato dalla Direzione generale Biblioteche e Istituti culturali del Ministero, oltre a risultare in piena sintonia con i compiti istituzionali della BNCF, che, in quanto Istituto preposto alla raccolta, conservazione, documentazione e valorizzazione della memoria storica della Nazione, ha il compito di accrescere, completare e valorizzare le preziose collezioni che custodisce, assume un particolare rilievo anche in considerazione dei legami dell’autore dell’opera con la città di Firenze, dove fu Cancelliere della Repubblica fiorentina e dove è sepolto nella basilica di S. Croce.
L’esemplare appena acquisito era appartenuto nel XIX secolo alla collezione del nobile inglese Hibbert, grande bibliofilo, che fu venduta a Parigi alla fine degli anni venti del XIX secolo in un’asta a cui aveva partecipato, con acquisti di preziosi incunaboli, anche la biblioteca granducale, che costituisce oggi uno dei fondi più importanti della BNCF. Nel primo Novecento ritroviamo il volume nelle raccolte del grande libraio antiquario Giuseppe Martini di Lucca, di cui la Biblioteca conserva peraltro altri importanti esemplari acquistati negli anni.
Da oggi dunque un importante testimone non solo della storia della tipografia italiana del XV secolo, ma anche del collezionismo e della bibliofilia ritorna grazie a questo acquisto al patrimonio e all'uso pubblico.
L’incunabolo sarà presentato in autunno presso la Sala Dante della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.