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Beato Angelico. Pittore miniatore o miniatore pittore?

Dal 20 dicembre a Firenze una mostra dedicata al Beato Angelico.

La mostra, allestita nella Biblioteca Monumentale del Museo di San Marco, rientra tra le iniziative proposte dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del 550° anniversario della morte del Beato Angelico per ricordare negli aspetti più vari l’arte del Beato Angelico e mettere in luce la portata della sua influenza nel tempo. E’ stata realizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino e curata da Magnolia Scudieri e Sara Giacomelli.

L’esposizione si propone di far conoscere in modo ravvicinato e puntuale la miniatura del Beato Angelico, quale appare soprattutto nel Graduale miniato (n. 558) per San Domenico di Fiesole, convento d’origine dell’Angelico, in rapporto ad alcuni esempi della sua coeva pittura su tavola che si presenta spesso come “pittura in miniatura”.
Intorno al codice saranno così esposti alcuni dei più significativi dipinti dell’Angelico che stilisticamente e cronologicamente appaiono strettamente correlati alle miniature, gran parte dei quali sono conservati al Museo di San Marco ed esposti abitualmente in altri ambienti, accanto a tre importanti opere provenienti da prestigiose istituzioni estere.

La mostra è anche occasione per presentare i risultati dello studio codicologico del Graduale e degli altri manoscritti esposti, a cura di Sara Giacomelli, e quelli di uno studio scientifico sui colori usati per miniare il Graduale condotto in confronto con quelli usati nelle pitture su tavola, a cura degli esperti scientifici dell’IFAC-CNR, del Dipartimento di Fisica e INFN di Firenze e dell’Opificio delle Pietre Dure, in parallelo con l’analisi della tecnica in relazione alle fonti, a cura di Maria Paola Masini.

Vicino al Graduale di San Domenico, che è il fulcro della mostra, troveranno esposizione anche manoscritti miniati da altri artisti come Battista di Biagio Sanguigni, che dell’Angelico fu amico  e compagno di lavoro fin dalla gioventù, dal quale, o insieme al quale, potrebbe avere appreso i segreti della tecnica della miniatura, e di Zanobi Strozzi, suo allievo che in quelle miniature mantenne ancora viva l’eco dell’arte del maestro. Dello Strozzi saranno esposti nove corali appartenenti al corredo liturgico del convento di San Marco, che mostrano, con contiguità e differenze, la natura dell’influenza esercitata su quell’artista dall’Angelico.

Saranno anche esposti due Salteri appartenenti sempre al Convento di San Marco, che non sono riconducibili a Zanobi Strozzi, bensì all’Angelico stesso, e che rivelano, con la loro più avanzata datazione, come l’Angelico abbia continuato per tutta la vita, anche se sporadicamente, a lavorare nella miniatura con l’ampio respiro della pittura.

  “Se le pitture murali e le tavole dell’Angelico” osserva la Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino Cristina Acidini “sono sotto gli occhi dei visitatori, del Museo di San Marco così come degli altri musei e luoghi che serbano testimonianze di sua mano, diverso è il discorso dei codici miniati, che solo temporaneamente possono essere esposti al pubblico con quegli apparati – spiegazioni, catalogo, supporti informatici - necessari per condividere con il pubblico generale l’apprezzamento delle miniature”.

La mostra vuole essere soprattutto una iniziativa didattica con l’intento di avvicinare e far vedere, almeno virtualmente, tutte le miniature contenute nel famoso Graduale e quelle degli altri corali esposti. Durante il percorso espositivo sarà, infatti, possibile “sfogliare” l’intero Graduale e gli altri codici tramite una postazione multimediale.
Tale realizzazione costituisce il momento iniziale della costruzione di un sistema di consultazione virtuale permanente dei manoscritti miniati del Museo di San Marco, con l’obiettivo di rendere più fruibile da tutti questo patrimonio e, al contempo, di tutelarne la conservazione.

La finalità didattica di questa esposizione si esplica anche nella possibilità di immedesimarsi nella dimensione perduta dello “studiolo” dove lavoravano i frati calligrafi e miniatori. Ciò sarà reso possibile tramite la presenza di una ricostruzione, in dimensione quasi reale, di uno studiolo collocato vicino alle vetrine didattiche sulla tecnica della miniatura.
La ricostruzione è stata progettata da Alberto Cavallini su disegno di Giancarlo Masini e realizzata gratuitamente con materiali offerti dalla ditta “Bucalossi Nello Arreda” da Andrea Cavigli e da Piero Ghiozzi presso la falegnameria del Centro Sociale di Castelfiorentino. Tale progetto didattico è stato ideato da Maria Paola Masini Direttrice della Sezione Didattica della Soprintendenza SPMF.

Il percorso espositivo sarà accompagnato, inoltre, da pannelli luminosi che aumenteranno la possibilità dei confronti immediati tra le opere.

La mostra, che rientra nel programma di valorizzazione della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino ha potuto essere realizzata grazie anche al generoso contributo del Comitato Nazionale per le celebrazioni del 550° anniversario della morte del Beato Angelico e della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a..

Fra Giovanni Angelico. Pittore miniatore o miniatore pittore?
20 dicembre 2007 – 29 marzo 2008
Museo di San Marco, Firenze

Informazioni

Data di inizio: 13 dicembre 2007
Data di fine: 29 marzo 2008

Fotogallery

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